Supermercati e discount: i veri produttori nascosti dietro i marchi della grande distribuzione

Prodotti a marchio dei supermercati: ecco chi li realizza davvero (nomi sorprendenti) - www.ferraradeltapo-unesco.it

Lorenzo Fogli

Settembre 27, 2025

Dietro le etichette dei prodotti a marchio delle catene spesso ci sono aziende famose: dai panettoni ai salumi, ecco chi produce davvero per la Gdo.

Milano, 25 settembre 2025 — Nei carrelli della spesa italiani i prodotti a marchio del distributore hanno assunto un peso crescente. Secondo le stime più recenti, questo mercato vale miliardi di euro e comprende non solo beni di largo consumo, ma anche linee premium che portano sugli scaffali specialità regionali, dop e igp, pensate per attrarre anche i consumatori più esigenti. Dietro etichette come “Fior Fiore” di Coop, “Sapori e Dintorni” di Conad, “Deluxe” di Lidl o “Le nostre stelle” di Eurospin, si nascondono produttori di primo piano, aziende che hanno deciso di affiancare alle proprie linee tradizionali la produzione per la grande distribuzione.

La sorpresa per molti clienti arriva proprio nel momento in cui scoprono che un biscotto a marchio discount può essere realizzato da un colosso dolciario come Balocco o che un panettone venduto in una catena generalista porta in realtà la firma di Maina o Bauli. Una scelta che consente ai grandi marchi di differenziare i canali e, al tempo stesso, ai consumatori di portare a casa prodotti di qualità a prezzi spesso più bassi.

I marchi che producono per supermercati e discount

Dietro i panettoni natalizi di Esselunga, con il marchio “Le Grazie”, c’è Maina, storica azienda dolciaria piemontese che sforna milioni di dolci da ricorrenza ogni anno. Sempre Maina realizza anche i panettoni e pandori venduti da Coop, mentre a occuparsi dei lievitati di Eurospin con la linea “Duca Moscati” è Paluani, marchio che produce anche per Conad insieme a Vergani. Lidl, invece, affida i suoi “Favorina” a Bauli, la stessa realtà che negli anni ha inglobato marchi storici come Motta e Alemagna.

Non si tratta solo di dolci. I biscotti per Lidl sono firmati Balocco, i grissini e le fette biscottate di diverse catene arrivano da GrissinBon, mentre per i wurstel ricorrono nomi come Beretta-Wuber. Anche per i formaggi troviamo produttori celebri: il gorgonzola “Italiamo” di Lidl è realizzato da Igor, il Parmigiano Reggiano di Eurospin da Parmareggio. Nel settore delle conserve e dei pomodori operano aziende come La Doria per Esselunga e Gustibus Alimentari per Lidl ed Eurospin.

La lista è lunga e abbraccia ogni categoria: dalle confetture prodotte da Orogel per Eurospin, alla pasta di Gragnano fornita a Coop e Lidl da pastifici campani, fino alle pizze surgelate di ItalPizza e Roncadin. Dietro ogni etichetta “private label” si celano dunque nomi di spicco dell’industria alimentare italiana, spesso gli stessi che producono anche per i canali tradizionali.

Perché i grandi marchi producono per la Gdo

Questa strategia risponde a logiche precise. Per i produttori affermati significa ampliare i volumi, differenziare il posizionamento e garantire stabilità economica in un mercato competitivo. Per le catene di supermercati e discount, invece, vuol dire offrire ai clienti una gamma di prodotti con qualità certificata e prezzi accessibili, rafforzando la fedeltà all’insegna.

Le linee premium, come “Sapori e Dintorni” di Conad o “Fior Fiore” di Coop, mostrano bene questa dinamica: mettono a scaffale prodotti legati al territorio, spesso realizzati da aziende specializzate che operano anche nell’export. È una sinergia che ha cambiato il volto della spesa: oggi il consumatore può acquistare un salume Dop o un formaggio tipico in un discount, con la certezza che dietro ci sia un produttore storico.

Questo modello continua a crescere, tanto che molte catene puntano ormai a incrementare la quota dei prodotti a marchio fino a rappresentare una fetta significativa delle vendite complessive. Un trend che spiega perché sapere “chi c’è dietro” interessi sempre più italiani: dietro un pacco di biscotti o una confezione di pasta può esserci lo stesso nome che da anni riempie le tavole delle famiglie.

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