Dal bonus asilo nido all’assegno unico universale, fino al contributo per i nuovi nati: ecco cosa prevede lo Stato per i genitori nel 2025.
Diventare genitori porta con sé gioia ma anche nuove spese. Per questo lo Stato italiano ha confermato e ampliato nel 2025 una serie di bonus figli pensati per alleggerire i bilanci familiari e garantire accesso a servizi educativi ed essenziali. Si tratta di misure economiche che vanno dall’aiuto per la nascita di un bambino al sostegno per l’iscrizione agli asili nido, fino a contributi per le madri senza lavoro.
Le principali misure attive nel 2025
Tra gli strumenti più rilevanti c’è l’assegno unico universale, che rappresenta la base del sostegno alle famiglie. Spetta a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età del figlio. In presenza di disabilità, non esiste un limite anagrafico. L’importo varia in base all’ISEE e al numero dei figli, con maggiorazioni specifiche per nuclei numerosi o con bambini piccoli. Confermato anche il bonus asilo nido 2025, destinato ai bambini fino a 3 anni iscritti a strutture pubbliche o private autorizzate. Copre le spese di frequenza e può essere usato anche per l’assistenza domiciliare in caso di gravi patologie.

Le madri disoccupate o in condizioni economiche difficili possono accedere all’assegno di maternità dei Comuni, erogato direttamente dagli enti locali previa presentazione dell’ISEE. Previsto poi il bonus nuovi nati 2025, un contributo una tantum da 1.000 euro riconosciuto alle famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, da richiedere entro pochi mesi dalla nascita o dall’adozione.
Requisiti, documenti e consigli per la domanda
Per ottenere i bonus figli 2025 è necessario presentare un ISEE aggiornato che riporti correttamente la composizione del nucleo familiare. Tra i requisiti generali figurano la residenza in Italia, la cittadinanza o un permesso di soggiorno valido, e in alcuni casi documentazione sanitaria. La documentazione solitamente richiesta comprende carta d’identità del genitore, codice fiscale del richiedente e del figlio, certificati medici (quando previsti) e ricevute delle spese sostenute per l’asilo nido. Le domande vanno presentate tramite portale INPS, Comune o altri enti locali a seconda del bonus.
I CAF suggeriscono di preparare l’ISEE con anticipo, segnare scadenze e verificare incentivi aggiuntivi di Regioni e Comuni. Importante anche controllare la cumulabilità: alcuni contributi non possono essere sommati alle detrazioni fiscali già previste. Grazie a queste misure, le famiglie possono ridurre sensibilmente il peso economico legato alla nascita e alla crescita dei figli, accedendo a un sostegno concreto che contribuisce a garantire stabilità e continuità educativa.