Accarezzare un gatto riduce lo stress e fa bene al cuore: lo confermano nuovi studi

I segnali del gatto

Scopri come legare con il tuo gatto-ferraradeltapo-unesco.it

Franco Vallesi

Settembre 26, 2025

I gatti non sono solo animali indipendenti: stringere un legame con loro può migliorare l’umore e ridurre lo stress in modo naturale.

Quando si parla di relazioni affettive tra umani e animali, i riflettori puntano quasi sempre sul cane, definito da molti il migliore amico dell’uomo. Ma chi vive con un gatto sa che il rapporto può essere altrettanto profondo, anche se meno esplicito. E oggi, nel 2025, la scienza conferma che l’interazione con i felini può avere benefici misurabili sulla salute psicofisica.

Un semplice gesto, come una carezza o uno scambio di sguardi, può attivare reazioni biochimiche che migliorano l’umore e abbassano i livelli di stress. A sorpresa, il protagonista è sempre lui: l’ossitocina, lo stesso ormone che ci lega ai nostri cari.

I benefici del contatto felino: tra ossitocina, fusa e pressione sanguigna

L’ossitocina è nota come “ormone dell’amore” perché si attiva nei momenti di contatto positivo, fiducia e intimità. Quando interagiamo in modo sereno con un altro essere vivente, il nostro cervello ne rilascia quantità significative. Questo ormone ha il potere di calmare l’ansia, ridurre il cortisolo — l’ormone dello stress — e persino abbassare la pressione sanguigna.

Fino a qualche anno fa, questi meccanismi erano stati studiati soprattutto nel rapporto con i cani. Ma oggi, nuove ricerche confermano che i gatti hanno lo stesso impatto, se non maggiore, in alcune situazioni.

Fare le fusa
Cosa succede al gatto quando fa le fusa-ferraradeltapo-unesco.it

Accarezzare un gatto che si lascia toccare con piacere, sentirlo fare le fusa o anche solo vederlo avvicinarsi di sua spontanea volontà genera una risposta ormonale reciproca. L’umano rilascia ossitocina, e lo stesso fa il gatto. Questa risposta condivisa crea un circolo virtuoso di benessere, che rinforza la relazione giorno dopo giorno.

Nel 2025, uno studio condotto in Germania su un campione di 600 proprietari di gatti ha evidenziato che chi interagisce quotidianamente con il proprio animale ha livelli di cortisolo inferiori del 18% rispetto alla media nazionale. E non si tratta solo di chiacchiere da social: sono dati oggettivi raccolti attraverso campioni di saliva e monitoraggi giornalieri della pressione.

Le fusa, in particolare, svolgono un ruolo chiave. Non sono solo un suono di piacere, ma una vera e propria “frequenza terapeutica”. Studi recenti hanno dimostrato che le vibrazioni emesse da un gatto che fa le fusa hanno una frequenza compresa tra 25 e 150 Hz, la stessa utilizzata in fisioterapia per stimolare la guarigione dei tessuti e alleviare il dolore.

Non tutti i gatti amano le coccole: l’importanza di rispettare tempi e segnali

Ma non è tutto così semplice. A differenza dei cani, i gatti sono selettivi, e il loro linguaggio è più sottile. Non tutti i momenti sono adatti al contatto fisico, e forzare un’interazione può sortire l’effetto opposto.

Quando un gatto decide lui di avvicinarsi e di farsi accarezzare, i benefici si attivano su entrambi i fronti. Ma se viene toccato senza il suo consenso, può provare disagio o irritazione. E questo impatta anche sul piano ormonale: in alcune situazioni, è stato osservato un calo dei livelli di ossitocina in risposta a interazioni indesiderate.

Secondo gli etologi felini, il modo migliore per conquistare la fiducia di un gatto è quello di strizzare lentamente gli occhi, un gesto che nell’universo felino equivale a un sorriso rassicurante. Se il gatto ricambia, è un chiaro segnale di apertura. Da lì, con pazienza e costanza, possono nascere momenti di contatto sempre più profondi e spontanei.

Non tutti i gatti reagiscono allo stesso modo. I soggetti più timidi o ansiosi possono impiegare settimane o mesi prima di sentirsi a proprio agio. Ma anche in questi casi, la convivenza quotidiana con un umano rispettoso può ridurre il loro livello di stress e migliorare la qualità della vita.

Nel 2025, molti studi su gatti domestici mostrano un aumento della socializzazione anche in esemplari considerati inizialmente “diffidenti”. Basta creare un ambiente sicuro, evitare rumori forti e usare toni di voce calmi. I gatti rispondono a tutto questo in modo sorprendentemente profondo.

Alla luce di queste nuove scoperte, il gatto si conferma non solo come compagno di vita, ma anche come alleato del benessere mentale. La relazione che si costruisce con lui non è immediata, ma basata sulla fiducia reciproca. E quando si attiva, ha un impatto reale sul nostro corpo, sulla nostra mente e sulla qualità del nostro quotidiano.

Nel 2025, in un mondo sempre più frenetico e iperconnesso, il silenzio di un gatto, il suo sguardo attento, le sue fusa sul divano possono diventare un vero rifugio emotivo. Un legame invisibile, ma potentissimo.

×