POS collegati all’Agenzia delle Entrate dal 2026: ecco cosa cambia per esercenti e commercianti

POS Agenzia Entrate

Dal 2026 POS e registratori di cassa saranno connessi. - www.ferraradeltapo-unesco.it

Luca Antonelli

Settembre 24, 2025

Dal 1° gennaio ogni pagamento elettronico dovrà essere registrato, trasmesso e collegato al registratore di cassa: addio alla “zona grigia” per POS e app.

Dal 2026 entra in vigore una normativa che rivoluziona il sistema dei pagamenti elettronici per tutti gli esercenti: POS, app di pagamento e software vari dovranno essere collegati al registratore di cassa telematico e trasmettere automaticamente ogni transazione all’Agenzia delle Entrate. Ciò significa che non basterà più semplicemente accettare pagamenti elettronici e inviare i corrispettivi telematici a fine giornata, ma ogni singola operazione dovrà essere registrata in tempo reale, insieme allo scontrino telematico. Le novità mirano a garantire piena trasparenza, ridurre l’evasione fiscale e armonizzare il monitoraggio delle transazioni digitali in tutta Italia.

Le nuove regole che cambiano il modo di gestire i pagamenti elettronici

Dal 1° gennaio 2026, entra in vigore l’obbligo per chi accetta pagamenti tramite POS (sia con carta di debito che di credito) o tramite app di pagamento (come Satispay e simili) di collegare il dispositivo al registratore di cassa telematico. In pratica, ogni pagamento elettronico dovrà essere registrato contemporaneamente allo scontrino telematico: non si potrà più accettare un pagamento digitale e trasmettere i dati in un secondo momento o solo a fine giornata. Questa modifica richiede che il metodo di pagamento venga associato esplicitamente alla vendita, e che tale scelta venga comunicata all’Agenzia delle Entrate in tempo reale. Se non si rispetteranno queste norme, sono previste sanzioni. I software e le app utilizzate dovranno essere aggiornati per supportare queste nuove funzioni, garantendo che ogni transazione venga registrata e trasmessa automaticamente.

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Cambiano le abitudini di esercenti e professionisti. – www.ferraradeltapo-unesco.it

Chi è coinvolto, chi deve adeguarsi e quali strumenti servono

L’obbligo riguarda tutti gli esercenti e i professionisti che forniscono beni o servizi al pubblico, inclusi coloro che operano online o con app/software di pagamento come PayPal, Stripe, Satispay. Non solo i negozi fisici, ma anche attività digitali devono adeguarsi. Gli strumenti coinvolti sono il registratore di cassa telematico, il POS o il lettore/app che gestisce il pagamento, e il software gestionale usato per inviare i corrispettivi telematici. Serve che questi elementi siano integrati: il POS/app deve dialogare con il registratore, il registratore deve poter trasmettere automaticamente i dati. Gli esercenti dovranno verificare che i propri fornitori (POS, software, app) rilascino aggiornamenti che permettono il collegamento conforme, altrimenti rischiano multe e sanzioni amministrative.

Impatti e benefici attesi: trasparenza, lotta all’evasione e uniformità fiscale

L’obiettivo dichiarato della normativa è rendere il sistema dei pagamenti digitali più sicuro, tracciabile e trasparente. Collegando POS/app al registratore di cassa con trasmissione automatica, l’Agenzia delle Entrate potrà controllare in tempo reale le operazioni effettuate, riducendo le possibilità di omissioni o dichiarazioni incomplete. Ciò dovrebbe aiutare a contrastare l’evasione fiscale, in particolare quella legata a corrispettivi non dichiarati o gestiti distrattamente. Allo stesso tempo, la nuova regola porta uniformità: non ci sarà più differenza pratica tra un pagamento con carta fisica o tramite app, né tra vendite in negozi fisici o online. Anche per il consumatore, in prospettiva, si traduce in maggiore fiducia: sapere che ogni transazione è registrata legalmente. Tuttavia, per molte imprese, soprattutto piccole, l’adeguamento potrebbe comportare costi e difficoltà tecniche nel breve termine: aggiornamento dei dispositivi POS, modifiche al software gestionale, formazione del personale.

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