PIANO DI GESTIONE

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La Convenzione del patrimonio mondiale, adottata durante la conferenza generale dell’Unesco a Parigi nel 1972, si prefigge di individuare, preservare e tramandare alle generazioni future il patrimonio naturale e culturale del mondo intero. La Lista del Patrimonio Mondiale è lo strumento attraverso il quale questo patrimonio viene censito. Il Comitato del patrimonio, eletto ogni quattro anni tra gli Stati membri dall’Assemblea, valuta le candidature avanzate  per l’iscrizione  sulla base di 10 criteri che devono selezionarli per  unicità ed universalità:

(i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo.
(ii) Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi dell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio.
(iii) Apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o della civiltà.
(iv) Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.
(v) Essere un esempio eminente dell’interazione umana con l’ambiente.
(vi) Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale.
(vii) Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica.
(viii) Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative.
(ix) Essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso nell’evoluzione dell’ecosistema.
(x) Presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate.

Nel 2002 l’Unesco, con la Dichiarazione di Budapest, ha previsto  l’adozione di politiche attive per la tutela dei beni ed ha introdotto l’obbligo dei Piani di Gestione (PdG), la cui adozione è divenuto un requisito indispensabile per l’ingresso di ogni nuovo Sito nella Lista del Patrimonio Mondiale. Questo adempimento è stato raccomandato anche ai Siti già inclusi nella Lista e, in  ambito nazionale, la Legge n. 77/2006 ha previsto espressamente i Piani di Gestione per i Siti italiani Unesco al fine di “assicurarne la conservazione e creare le condizioni per la loro valorizzazione”.

Nel frattempo il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha redatto le linee guida  per i PdG dei Siti Unesco, rese note nel maggio 2004, che postulano la creazione di strumenti idonei ad assicurare la conservazione del valore eccezionale dei siti ma anche tesi ad  individuare le linee di cambiamento che fattori culturali e socio-economici possono determinare e ad indirizzarle verso una crescita sostenibile e compatibile ricercando il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i soggetti a diverso titolo interessati (stakeholders).

All’epoca del riconoscimento il nostro Sito non aveva un PdG. Per ottemperare a questa esigenza il 26 febbraio 2005 i Soggetti Istituzionali del territorio (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisitici dell’Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Consorzio Regionale del Parco del Delta del Po, e tutti i Comuni della provincia) hanno sottoscritto un’ Intesa per l’elaborazione del PdG  individuandone gli obiettivi essenziali nella conoscenza, tutela,promozione e valorizzazione compatibile e condivisa del Sito.

Tenuto conto della vastità e complessità del Sito (46.700 ettari l’area di pieno riconoscimento e 117.000 ettari l’area di protezione sul totale di 263.112 ettari del territorio provinciale) che chiama in causa competenze normative e gestionali di più istituzioni locali e statali, con l’Intesa sono stati  individuati cinque Soggetti Promotori del PdG del Sito: la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisitici dell’Emilia Romagna, la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Ferrara, il Consorzio Regionale del Parco del Delta del Po e il Comune di Ferrara. Si è altresì stabilito che questi soggetti costituissero un Comitato di pilotaggio, coordinato dalla Provincia, e composto da rappresentati istituzionali dei Soggetti Promotori, con il compito di definire le strategie e le azioni per il perseguimento degli obiettivi del PdG e di costituire anche un Gruppo di Lavoro tecnico, interdisciplinare ed interistituzionale con il compito di elaborare il PdG. Una volta elaborato il PdG sarebbe quindi intervenuto un Accordo di Programma per la sua realizzazione sottoscritto da tutti i Soggetti Istituzionali.
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Il PdG del Sito è stato presentato ufficialmente il   5 novembre 2010,  nell’ambito della giornata di manifestazioni per il decennale del riconoscimento Unesco.

MATERIALI-PER-IL-PIANO-DI-GESTIONE-APRILE-2009.pdf (3,72 MB) RAPPORTO PER IL PIANO-PROGRAMMA DI GESTIONE (1,16 MB)

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