La denominazione della residenza va presumibilmente collegata con la presenza del canale, o fosso “Verzenese” che lambiva in più parti la tenuta agricola.

Ad oggi non vi sono notizie certe sulla cronologia esatta della fondazione della struttura; le prime testimonianze si riferiscono all’ultimo trentennio del Quattrocento, quando l’intero possedimento risultava concesso a Sigismondo Cantelmo di Sora, uno dei nobili più stimati della corte estense.

Nel 1534 il possedimento fu donato da Alfonso I d’Este a Laura Dianti, da trasmettere poi ai loro due figli.
Fu proprio la Dianti a promuovere rinnovamenti capaci di trasformare il palazzo nell’originale edificio a pianta rettangolare leggermente allungata con quattro torrette ai vertici, svettanti e merlate, ancora oggi visibile.

Al 1569 si fa risalire la costruzione di una chiesetta, mentre non mancano informazioni sull’area circostante la palazzina, che era il centro funzionale della castalderia che gestiva le attività agricole, casearie e zootecniche dei possedimenti circostanti, capaci di produrre rendite importanti.

Appaiono particolarmente dettagliate le informazioni sul giardino o orto, costituito da un impianto d’alberi da frutto disposti secondo particolari configurazioni geometriche su un manto erboso.

Nel 1590 Cesare d’Este, nipote della Dianti e futuro duca di Modena, cedette la tenuta alla famiglia Picchiati. Nel maggio 1771 i fratelli Bargellesi subentrarono ai Picchiati nell’amministrazione del Verginese, commissionando le ultime importanti modifiche che contrassegnano ancora oggi il complesso edilizio, come il portico tra la stessa residenza e la chiesa e le decorazioni in stucco all’interno della palazzina.

Nel 1932 il fabbricato venne messo all’asta e comprato dalla Cassa di Risparmio di Ferrara, che la vendette alla famiglia Fontana, proprietaria fino al 1972, anno di donazione del complesso edilizio all’Amministrazione Provinciale di Ferrara.

L’importanza del contesto naturalistico nelle fonti documentarie ha sollecitato il progetto di sistemazione paesaggistica dell’attuale giardino posto tra la palazzina e la Torre Colombaia, terminato nel 2006.